Il diabete è una malattia in continua crescita: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici nel mondo, oggi più di 346 milioni, sono destinati a raddoppiare entro il 2030.

La SID, Società Italiana di Diabetologia, si occupa della divulgazione su questa invalidante patologia. Conoscere tutte le informazioni sulla prevenzione può aiutarci a correggere il nostro stile di vita.

Conoscere il diabete

Il diabete è una malattia in cui c’è aumento nel sangue dei livelli di glucosio (zucchero; la glicemia) per un deficit della quantità e, spesso, nell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia nel sangue e che viene prodotto dal pancreas. Il diabete non è una malattia contagiosa: vivere con un diabetico non fa venire il diabete. Il diabete non è una malattia ereditaria, nel senso che, tranne che per poche varietà molto rare, non c’è un passaggio inevitabile della malattia da una generazione ad un’altra. Esiste però una predisposizione familiare, soprattutto in caso di diabete tipo 2, per cui chi ha un diabetico fra i parenti di primo grado (genitori, fratelli) ha un rischio di ammalare superiore rispetto a chi non ha parenti con la malattia.

Classificazione

Il diabete è una malattia molto complessa in quanto è un contenitore di molteplici sindromi cliniche. Di fatto si tratta di malattie diverse accomunate dal fatto che la glicemia è alta. Le principali varietà di diabete sono le seguenti:

  • diabete tipo 1 (detto anche insulino-dipendente)
  • diabete tipo 2 (detto anche non-insulino-dipendente)
  • diabete gestazionale
  • diabete monogenico (es. MODY, maturity-onset diabetes of the young)
  • diabete secondario ad altra patologia (es. malattia del pancreas) o farmaci (es cortisone)

Fattori di rischio di diabete tipo 1

  • Parenti di primo grado (genitori, fratelli) con diabete tipo 1
  • Malattie autoimmuni (es. tiroidite, artrite reumatoide, morbo celiaco, vitiligine).

Fattori di rischio di diabete tipo 2

  • Parenti di primo grado con diabete tipo 2
  • Glicemia o HbA1c non ottimale 
  • Pregresso diabete gestazionale 
  • Eccesso di peso corporeo 
  • Sedentarietà 
  • Iperalimentazione 
  • Fumo di sigaretta 
  • Ipertensione 
  • Basso colesterolo HDL 
  • Elevati trigliceridi 
  • Alta uricemia o gotta 
  • Basso peso alla nascita (meno di 2.5 kg) 
  • Elevato peso alla nascita (più di 4 kg) 
  • Donna che ha partorito un figlio di peso superiore a 4 kg 
  • Età avanzata

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La prevenzione del diabete tipo 1

Nonostante siano stati condotte molte ricerche, al momento non c’è alcuna dimostrazione che il diabete tipo 1 può essere prevenuto con un particolare stile di vita o con farmaci.

La prevenzione del diabete tipo 2 con l’alimentazione

L’eccesso di peso è uno dei principali fattori di rischio di diabete tipo 2. Gli obesi hanno un rischio di diabete 10 volte più alto delle persone di peso normale. Inoltre, chi mangia molto e predilige cibi ricchi di zuccheri semplici e di grassi animali ha un rischio maggiore, mentre chi consuma cibi ricchi di fibre (cereali integrali, legumi, vegetali) ha un rischio minore. Una dieta ipocalorica in persone con eccesso di peso e glicemia non ottimale ha dimostrato di essere in grado di prevenire il diabete.

La prevenzione del diabete tipo 2 con l’attività fisica

La sedentarietà è un importante fattore di rischio di diabete tipo 2. Chi non svolge attività fisica ha un rischio di diabete maggiore rispetto a chi pratica sport. Chi passa molto tempo davanti alla televisione ha un rischio maggiore di chi fa spesso passeggiate. Studi recenti hanno dimostrato che in persone con eccesso di peso e glicemia non ottimale svolgere programmi strutturati di attività fisica previene il diabete.

Disordini metabolici e non metabolici associati

Il diabete è una malattia il cui problema peculiare è la glicemia elevata. La glicemia è certamente il parametro di laboratorio usato per la diagnosi, è certamente un’alterazione biochimica che svolge un ruolo importante nella genesi delle complicanze acute e croniche, ma non rappresenta il diabete nella sua complessità. Il diabete, infatti, è caratterizzato anche da dislipidemia, cioè basso colesterolo HDL e/o elevati trigliceridi (70% dei casi) e ipertensione arteriosa (90% dei casi), oltre a trombofilia (tendenza del sangue a coagulare troppo), infiammazione cronica (che causa alterazioni nella funzione di molti organi e tessuti), stress ossidativo (idem), disfunzione dell’endotelio (è l’antecedente dello sviluppo dell’aterosclerosi) e del tessuto adiposo (che produce molte sostanze che rendono difficile l’azione dell’insulina e che alterano la funzione delle cellule che producono l’ormone). Queste alterazioni contribuiscono ad aumentare il rischio delle complicanze croniche e, quindi, vanno controllate.

Per chi volesse approfondire ulteriormente: http://www.siditalia.it